L’EDIFICIO

IL MANOSCRITTO DELLA CATTEDRALE

cropped-bernabobruschi_duelumi_small-1.jpgUn manoscritto miscellaneo, conservato nell’archivio della Cattedrale di Chiavari, raccoglie una serie di documenti del 1610 relativi alla vicenda dei miracoli della Madonna dell’Orto, rilegati con una copertina in pelle recante la data MDCX incisa a caratteri dorati.

Attraverso questi atti questi è possibile rivivere gli avvenimenti convulsi del luglio di quell’anno, i primi contatti tra il vicario foraneo di Chiavari e il vicario arcivescovile di Genova, il loro iniziale scetticismo verso quanto stava accadendo e i successivi processi canonici che approfondirono alcuni degli eventi prodigiosi.

Nel documento XIV sono elencate molte delle guarigioni annotate da Pellegro Robo, a ciò delegato dal Consiglio cittadino, ma la commissione ecclesiastica che arrivò a Chiavari per istruire i processi ritenne sufficiente approfondire soltanto dieci casi, i cui atti vengono integralmente trascritti.

Un aspetto particolare, peraltro già messo in luce da tutti coloro che scrissero sull’argomento, riguarda la circostanza ricorrente degli svenimenti dei miracolati prima della guarigione. Quasi sempre, dopo le orazioni davanti all’edicola sacra, essi cadevano a terra svenuti – una o più volte – e, ripresi i sensi, constatavano l’improvviso risanamento: «cominciando i devoti a sentirsi sorprendere per le vene da un freddo penetrante, che in breve s’impossessava delle loro membra, agghiacciavano, per modo che, sospeso nel sangue il moto e il calore, inceppati gli spiriti animali e fatti inabili alle naturali funzioni, era loro forza di cadere a terra, e molti senza quasi avvedersene… e, così tramortiti, lungo spazio rimanevan sul suolo; indi a poco a poco come da profondo sonno riavendosi, trovavansi o migliorati nei loro malori o totalmente guariti».

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Storia Madonna dell’Orto

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